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Raffaele D'Orazi


La poesia di Raffaele D'Orazi possiede una dimensione poematica e viene espressa in quartine, sempre sostenute ed equilibrate, che sanno penetrare in profondità, rimanendo esenti da ogni contaminazione di tipo sperimentale. Viene allestito una specie di psicodramma attraverso un monologo, dove l'autore perviene a una commedia contemporanea ed eterna, allo stesso tempo. Non vengono cercati toni sublimi o barocchi, ma è seguito un percorso individuale, al di fuori di particolari tendenze, in una lirica soffusa di pensiero. L'autore sostanzia un suo impegno testimoniale in bilico tra realtà del mondo e realtà voluta. Evidenzia il possesso di una sua personale cifra stilistica ed espressiva, pur non mancando agganci con la lirica novecentesca, trovando consacrazione nella linearità del dettato lessicale. Il linguaggio è ricco di metafore e di immagini, colte nella loro totalità e nel loro divenire. Il discorso più ricorrente rimane quello esistenziale. Nelle allegorie e nelle metafore di cui è cosparsa quella lirica, c'è sempre un'ambiguità di fondo nella quale viene detta una cosa e sembra che se ne sottenda un'altra.
I contenuti sono agganciati alla realtà contingente ma mostrano la disponibilità verso l'universale, insidiando la necessità del dire e del vivere. E' un incontro con la realtà e con la sua composizione su un piano culturale e umano, che si pone i grandi problemi dell'esistenza, interrogandosi e ponendosi quesiti. E' poesia comunicata con lingua colta, ricca di aggettivi, dove tutto è denso di immagini, limpidi contorni.

Due estratti dal libro:



Nota del Curatore
Un'antologia di poeti contemporanei rappresenta sempre un momento molto significativo della produzione di una casa editrice. I poeti hanno sempre molto da dire e le pagine ad essi dedicate dal mondo dell'editoria sono sempre poche. E' solo attraverso la poesia che scopriamo nuove dimensioni di sentimenti, nuovi valori, nuove emozioni, per questo percorriamo coerentemente questo cammino.

Le sillogi che ho presentato in questo volume appartengono a poeti di varia estrazione culturale e di varia provenienza geografica. Sicchè, appare evidente, che ogni singola voce, all'interno della vicenda del vivere, esprime un preciso messaggio, nel tentativo di comunicare il proprio sentire, di manifestare la propria identità, di recuperare valori perduti e, perchè no, di sperimentare, attraverso l'utilizzo del proprio corredo semantico, nuove strutture formali, originali approcci letterari, dando così alla poesia nuova linfa e nuove ragioni di intervento.

Ad ogni singolo poeta ho dedicato una pagina di annotazioni critiche, ma non per delinearne l'autorità o la figura intellettuale, nè tanto meno per evidenziare delle differenze sul piano dei valori, ma solo per aiutare il lettore ad entrare con coerenza nell'immaginario della poesia e condividere, con l'autore, l'ansia della riscoperta o l'amarezza della disillusione, il sogno dell'amore o la disperazione dell'abbandono: una condivisione necessaria per assegnare alla poesia il posto che merita nell'ambito della comunicazione.

Certo, l'atto dell'intervento critico, se così si può definire una breve nota introduttiva è, a mio parere, una prova di onnipotenza del curatore, quindi occorre, nel coraggio, la consapevolezza dell'errore di valutazione, ed io di errori ne avrò commessi tanti. Ma ho, da un lato il conforto della coerenza e dall'altro la conoscenza dell'opera del poeta, molti dei quali li leggo e li seguo con ammirazione e rispetto da diversi anni. Di ogni singolo poeta inserito nell'antologia ho scritto con onestà intellettuale, convinto come sono della funzione della poesia e della necessità di collocarla lontana dalle accademie e dalle vuote sperimentazioni linguistiche di certa poesia.

Ho cercato, insomma di dare ad ogni singolo poeta una collocazione adatta al suo mondo, alla sua formazione, al suo tentativo di dialogo con il mondo, cercando di utilizzare una voce chiara, tale da essere compresa da chiunque voglia avvicinarsi, per comprenderlo e amarlo, al mondo della poesia.

SALVATORE FAVA


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UGUALIANZA

E la vita è già passata,
la morte si avvicina
verso il cielo aperto
verso l'infinito già immenso
mentre senti l'esistenza del
Signore.
Le ingiustizie di quel mondo
son finite tutte quante
quando sboccia la mimosa della libertà
per accattoni e mendicanti sboccia
la mimosa dell'uguaglianza.

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